Sabato 1 giugno ho partecipato ad un’altra escursione a caccia di erbe da utilizzare in rimedi vari; eravamo in cinque e uno di questi era Marcello, un signore simpatico ed espertissimo di erbe ed erboristeria. Vi consiglio il suo libro
Chiacchierando tra una salvia pratensis e un elicriso (non ancora fiorito peraltro) si parlava di cucina. Lui è macrobiotico e mi ha parlato della cottura angelica. Lì per lì credevo fosse una cosa esoterica o poetica e invece è solo un mezzo diabolicamente astuto di cucinare e conservare legumi e cereali.

Ho fatto una ricerca sul web e ho rapidamente trovato diverse informazioni.
In sostanza si tratta di un sistema che permette di avere in dispensa vasetti di cereali e/o legumi che si conserveranno a lungo cotti e pronti all’uso, per lo più bio e low cost. Non male.
Funziona così: si può partire dai legumi secchi o già ammollati, io per ora ho sperimentato solo quelli già ammollati.
Quindi ho preso fagioli borlotti, fagioli neri e ceci, li ho lasciati in acqua una notte, il giorno seguente li ho scolati e sciacquati poi messi nei vasetti (ho usato quelli da 300 gr) fino a circa un cm e mezzo dal bordo e coperti di acqua fatta preventivamente bollire (forse questo non è necessario) curando di lasciare comunque un cm di spazio libero. Ho messo un pezzetto di alga Kombu e chiuso i vasetti. Li ho sistemati in piedi in una pentola capiente sul fondo della quale avevo messo un panno di cotone piegato e coperti con acqua, poi ho fatto anche un vasetto di grano saraceno e due di riso rosso, più uno con gli avanzi di tutto insieme. I cereali, che non erano ammollati, li ho messi solo fino a metà vasetto o poco più e riempito poi con acqua e un po’ di sale. Meglio utilizzare quelli integrali perché la prolungata cottura li spappola, oppure cucinarli da soli con tempi meno lunghi. Per precauzione si potrebbero avvolgere in panni ma io non l’ho fatto. Una volta arrivato a bollore ho lasciato cucinare per 3 ore e poi lasciato in acqua fino a raffreddamento. Fatto.
Lo sbattimento è lavare e sterilizzare i vasetti, il resto è divertente!
Se si utilizzano legumi secchi e non preventivamente ammollati, nel vasetto vanno messi solo fino ad un terzo per poi riempire con acqua.
Se durante la cottura l’acqua dovesse abbassarsi troppo aggiungere SOLO acqua bollente.
I vantaggi sono che dato che il legume prevede tempi lunghi di preparazione così si fa una sola volta e poi per un po’ c’è la scorta, inoltre se ne serve una modica quantità, ad esempio per fare l’hummus, non dobbiamo fare tutta la trafila per poco.
Insomma, invece di acquistare legumi bio in vasetto che costicchiano abbastanza, ce li facciamo noi.
Un altro bel tassello di autoproduzione!!!

