Cappellacci alle erbe selvatiche

Ieri era sabato e come sempre provo un brivido di profonda completezza al pensiero di 48 ore di selvaggio “faccio quel che mi piace”.

Dato che c’era il sole sono uscita a raccogliere erbe spontanee per fare della pasta ripiena.

Come dico sempre, quelle che chiamiamo erbacce infestanti nascondono un tesoro di sapori insoliti  e una miniera di nutrienti per il corpo e anche per l’anima.

Usciamo dal solito e avventuriamoci nei sapori nuovi.

Ho raccolto fresche cime di ortica, rosette di papaveri, borragine, crespigno, silene vulgaris o stridoli e silene alba ovvero orecchie di coniglio.

Dopo averle ben lavate le ho scottate in poca acqua e poi scolate. Oggi mi sono dedicata alla preparazione.

Avevo circa 480 gr di verdura cotta e strizzata, ho aggiunto un uovo, sale e circa 80 gr di parmigiano grattugiato. Si può aggiungere anche 100 gr di stracchino o robiola per ingentilire il tutto, perché le erbe selvatiche hanno un sapore forte, io non l’ho messo perchè non lo avevo. Ho poi frullato tutto.

Ho impastato 350 gr di farina (io ho usato metà farina 0 e metà di grano duro) con 3 uova di galline felici  e un poco di acqua (se serve) per avere la giusta consistenza e ho tirato la sfoglia con la macchinetta. Queste uova danno una sfoglia consistente e meravigliosamente elastica.

Ogni sfoglia l’ho tagliata a metà e poi a quadri, ho messo il ripieno e chiuso bene .

Voila

Ne ho ricavato la quantità per circa 6 persone

Ricapitolando:

  • 380 / 400 gr di erbe spontanee
  • 80/100 gr di parmigiano
  • 100 gr stracchino o robiola
  • Sale
  • Un uovo
  • Per la sfoglia
  • 350 gr farina
  • 3 uova
  • Acqua qb all’occorrenza

Una volta lessati si possono condire a piacimento, con sugo di pomodoro, oppure il classico burro e salvia  o ancora olio e stridoli tritati. Io li ho conditi con un trito di noci e olio di oliva.

A questa ricetta abbino un paio di libri sulle erbe spontanee che possono essere una piacevole lettura per gli aneddoti e storie che contengono, ma anche un’ispirazione a provare qualcosa di nuovo

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