Iperico e Lavanda di San Giovanni

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Ed ecco le due piante simbolo di questa festività Iperico e Lavanda

L’iperico o erba di San Giovanni, proprio perché la tradizione vuole venga raccolta in questo giorno, è una pianta a segnatura principale Giove e secondaria Mercurio,  ciò significa che le sue principali  proprietà sono efficaci sull’ipofisi e tutto ciò che la riguarda, al fegato e secondariamente agli organi di scambio come i polmoni, la bocca, la laringe e anche la pelle.

Viene usata anche per depressioni e regolatore del sistema nervoso sia come tintura che come tisana. Quando si va a raccoglierlo è come una luce che illumina tutto attorno a se, ha un colore giallo sole brillante che però quando viene messo in un solvente per estrarne i principi attivi come olio o alcool libera un colore rosso che è l’ipericina. Entrambi i colori appartengono al solstizio d’estate.

E’ una pianta sfuggente, da non dare per scontata, non è detto che si ripresenti tutti gli anni nel medesimo posto, anzi talvolta dopo un’abbondante fioritura sparisce per qualche anno.

In magia tiene lontani i diavoli, gli spiriti maligni e il malocchio. È un’erba protettiva. Ci sono diversi rituali che la vedono protagonista, ma per qualcosa di semplice raccoglietelo dopo la rugiada di San Giovanni, quindi il giorno 24 giugno e poi seccatene una parte da mescolare agli incensi, fatene un sacchettino da sola o con altre erbe come portafortuna dell’anno, appendetene un mazzetto alla porta per impedire alla malvagità di entrare.

La lavanda è una pianta a segnatura principale Mercurio e secondaria Luna, quindi agisce principalmente sugli organo di scambio e comunicazione bocca, lingua, polmoni e poi cervello e stomaco.

Incredibilmente evocativa è indicata per rilassare e di grande aiuto negli stati di agitazione, insonnie, malinconia, ma anche nelle digestioni lente e faticose. Per l’uso esterno sulla pelle cura le tutte le piaghe e scottature, e in questo affianca e completa l’azione dell’iperico, con il vantaggio che la lavanda non da problemi di fotosensibilizzazione. Una goccia di olio essenziale o il fiore fresco strofinato alleviano i pruriti delle punture di insetti che non si gonfiano e non si infettano. Neutralizza i veleni.

Tiene lontani gli insetti, quindi è utile nella composizione di uno spray antizanzare insieme a melissa e geranio, allontana anche i pidocchi  e le tarme.

Essendo protettiva la uso come l’iperico per allontanare negatività e per propiziare sogni. La metto nella composizione degli incensi per la meditazione.

Ne faccio oleolito che conserva un profumo spettacolare, tintura e poi sacchetti e mazzetti per purificare gli ambienti, magari unita a sale grosso; in questo caso meglio buttare il tutto a periodi di un mesetto circa (possibilmente in un corso d’acqua, senza sacchetto ovviamente, dopo aver visualizzato che l’energia negativa contenuta viene lavata e trasformata dall’acqua) perché il sale assorbe molto.

Io faccio dei biscottini con la lavanda e quest’anno anche una panna cotta

Un consiglio che vale per tutte le piante e non solo, quando andate a raccoglierle abbiate passi lievi ovvero chiedete e avvisate mentalmente  la pianta delle vostre intenzioni, non strappatela, ma raccogliete solo la parte che vi interessa possibilmente con le forbici, raccogliete solo ciò che serve lasciate alcuni fiori a completare il ciclo vitale della pianta e come cibo per gli insetti e ringraziate sempre del dono ricevuto. Comportiamoci tutti come ospiti e non come padroni.

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