Ostara

A Yule abbiamo visto la rinascita della luce che è aumentata a Imbolc e ora è pronta al viaggio nella parte dell’anno a lei dedicata: primavera ed estate. In questo emisfero è l’equinozio di primavera, Oestara, nome che deriva dalla Dea germanica Eostre e da cui deriva la parola Easter, Ostern, ovvero Pasqua.

Siamo nel punto di equilibrio tra giorno e notte, il sole è sopra all’equatore. In questo momento l’alba è perfettamente ad est e il tramonto perfettamente ad ovest. È il punto zero da dove inizia tutto con il segno dell’ariete, che corrisponde all’inizio dell’anno astrologico.

Nei misteri eleusini Persefone risale dagli inferi e torna ad essere figlia della madre Demetra, Ishtar, liberandosi dei “sette veli” riprende Tammuz dal regno dei morti.

Persefone dea dalla doppia personalità, da una parte figlia di Demetra ed eternamene fanciulla, compiacente e attaccata al suo ruolo, dall’altra moglie di Ade e consapevole regina degli inferi, guida nel mondo sotterraneo dove assume un ruolo attivo, essa esplora le sue oscurità senza tuttavia abbandonare del tutto il ruolo che impersona per la madre. Fanciulla e donna, pura e oscura. La dualità dell’equinozio in cui tutto è in apparente equilibrio.

Anche Artemide è legata all’equinozio primaverile, lei è la cacciatrice, la dea vergine che non si sottomette a nessun uomo, indipendente e autonoma, selvaggia e strettamente legata alla natura della quale è parte.

Infine Eostre che incarna l’ideale primaverile di spensieratezza, leggerezza e giovinezza. Tutte le possibilità sono aperte, il mondo è pieno di opportunità da cogliere.

Marzo mese equinoziale prende il nome da Marte, dio della guerra che governa il segno dell’ariete e il periodo dell’equinozio primaverile (opposto alla bilancia che governa quello d’autunno, la porta del periodo oscuro).

Una serie di contraddizioni che ribadiscono le contrapposizioni di forze che operano in questo periodo.

Ma più forte di tutto è il senso di ritorno alla vita e della vita. È l’opera al bianco alchemica che segue l’opera al nero, la distruzione, la macerazione necessaria per distillare l’essenza. Anche l’albedo è comunque solo un passaggio, non è la conclusione, ma già presuppone un lavoro compiuto in eliminazione che conduce inevitabilmente ad un nuovo inizio. Se qualcosa cambia, non è più lo stesso, è nuovo. È una giovinezza ciclica, come ad ogni ciclo di esistenza. L’anima dopo aver riposato nel buio inverno è pronta se è stato fatto un buon lavoro. E’ come il seme sotto la terra in attesa, la terra stessa lo ha mondato del duro tegumento esterno, marcendolo e rendendolo cibo  per sè stesso e ora è pronto ad uscire alla luce e a sviluppare le sue potenzialità, già tutte comprese nel seme che aspettavano di essere liberate. Se non si fosse liberato dell’involucro, non avrebbe potuto emettere radici e svilupparsi.

Ostara è l’uovo cosmico e il calderone della strega, l’utero universale, l’involucro senza connotazione maschile o femminile (ma che li contiene entrambi) dal quale tutto origina

L’uovo cosmico si apre nuovamente per un altro ciclo.

L’uovo è un altro simbolo di questo periodo, con la sua forma tondeggiante, senza inizio né fine, fragile e resistente nello stesso momento e soprattutto simbolo di vita.

L’equilibrio di notte e giorno, bianco e nero ci mette di fronte alla nostra parte oscura che ora possiamo guardare meglio senza paura, perché in equilibrio con la parte che preferiamo riconoscere. Accettare questa parte, come nel simbolo del tao non significa farla vincere, ne combatterla. È solo prenderne atto sapere che per vedere la luce serve il buio.

In questo passaggio sarebbe bene per noi riconoscere ed essere pronti ad accogliere la vita così come essa si presenta, fare un poco di silenzio e di calma nei ritmi senza cicli dell’uomo moderno che non accetta i cambiamenti e la stagionalità, per accogliere il processo che comunque avviene, anche se non guardiamo. Proserpina allora potrà agire anche dentro di noi riportandoci alla vita.

L’inverno è finito, il tempo della stasi è terminato, è ora di rinnovare, ripulire (non sono un caso le pulizie di primavera) dalle vecchie energie stagnanti noi stessi e l’ambiente dove viviamo. Allora buttiamo le cose che non ci servono e non ci piacciono più, con coraggio e forza e facciamo posto al libero circolare delle energie. Liberiamo gli oggetti che non ci servono più, ringraziamoli e diamoli a qualcuno che li apprezzi e dia loro nuova vita. Una pulizia in casa con acqua e un po’ di sale aiuta ad eliminare le negatività o semplicemente la pesantezza residua dell’inverno.  Facciamolo con intenzione magari con un po’ di musica e ballando, immaginando di portare via il grigiore. Anche a noi fa bene un bagno aggiungendo sale o uno scrub preparato con sale e un olio essenziale profumato di lavanda, arancia o limone ad esempio, mentre visualizziamo che ogni negatività scivoli via nello scarico. Risvegliamo il corpo dal torpore e dal sonno.

Fate, folletti ed elfi sono in agitazione, è tempo di muoversi, di fare, di preparare la primavera, la vita scorre, le gemme son pronte, le prime fioriture avviate.

Anche per noi è il momento di rinnovarci, di ascoltare musica, di muovere i corpi e iniziare a liberarli.

E’ il momento di seminare: un piccolo rituale può essere quello di procurarci dei semi e un vasetto con la terra; prendiamo un seme, pensiamo a qualcosa che vogliamo realizzare e poi piantiamolo. Teniamolo sulla finestra.

Portiamo fiori in casa e mettiamo qualcosa di colore pastello.

Siccome è un tempo di inizi, chi si occupa di erbe può avviare dei preparati, gemmoderivati, oleoliti, tinture e rimedi floreali perchè molte piante si stanno risvegliando. Prima di dedicarsi alla raccolta è bene rivolgersi alla pianta mentalmente chiedendole di voler collaborare al nostro progetto.

Chi ha un giardino o semplicemente dei vasetti può iniziare i primi trapianti e semine all’aperto.

Cominciano a spuntare le erbe spontanee primaverili che sono tarassaco, cicoria, ortiche, crespigno. Faremmo bene a consumarle perché sono tutte ottime per la depurazione, aiutano gli organi emuntori e ripuliscono l’intestino. Non a caso è anche periodo quaresimale.
Mangiamole anche crude in insalata con i fiori sopra.

Fiori commestibili del momento sono quelli di tarassaco, le violette, le viole, aggiungiamoli alle insalate per colore e sapore.

Il tema stagionale è portare da dentro a fuori.

Felice Ostara